Ieri è arrivato il postino con un pacchetto prezioso, un dono che arriva dalla Danimarca, un regalo di un’amica che conosce i miei gusti ed il mio amore per la sua terra. Il dono in questione è un piccolo libro colorato che parla di hygge.
Come spiegare il significato di questa bellissima ed impronunciabile parola che per gli scandinavi è facile, mentre detta da me ha il suono di un rutto?

Prima di iniziare a leggere il libro, come sempre ho googlato ed ho scoperto che “il termine hygge è comparso per la prima volta in Danimarca agli inizi dell’Ottocento, ma in realtà è una parola di origini norvegesi, con il significato di benessere. C’è però chi lo ricollega alla parola hug, che vuol dire abbracciare o ancora alla parola di lingua germanica hygga, che vuol dire confortare.“
Ma che cos’è veramente hygge? Se ne sente parlare sempre più spesso, forse perché si avverte sempre maggiormente la necessità di serenità, benessere, pace, comfort, tutti elementi molto hygge. Esso però non è legato a qualcosa di materiale, ma è più un’esperienza che porta ad una sensazione di benessere; per me in questo momento storico hygge è una candela accesa, una bevanda calda, un maglione ampio ed avvolgente, godere la mia casa, un paio di calzettoni caldi e colorati, un mazzo di fiori di campo, ma anche invitare a casa un’amica e passare il tempo a parlare e ridacchiare e fancazzare in armonia; hygge è creare un’atmosfera accogliente, piacevole, calda mentre, soli o in compagnia delle persone care, si gustano i piaceri della vita. In Danimarca il top di hyggezza lo si raggiunge nel periodo di Natale: milioni di candele e lucine illuminano le case, i bar e i ristoranti dove si ritrovano amici e familiari per festeggiare durante le feste. Per chi, come me, fosse amante delle “serie tv”, consiglio Natale con uno sconosciuto per capire un po’ l’atmosfera che si crea nelle città e nelle case scandinave durante il mese di dicembre. Le feste son finite, ok, ma son certa che non avremo moltissime cose da fare nelle prossime settimane!

L’atmosfera hygge sta ormai da tempo spopolando in tutto il mondo tanto da essere quasi una moda. I danesi sono abituati ad affrontare lunghi inverni in cui la luce solare è molto scarsa, e trascorrono molto tempo in casa e per questo le loro case sono accoglienti, calde, confortevoli e mettono addosso una bella sensazione. Solitamente il salotto è la parte privilegiata della casa, dove si svolge gran parte della vita domestica, per illuminare scelgono principalmente fonti di luce calda, nei toni del giallo scuro e dell’arancione per avere un’atmosfera accogliente e calda, almeno visivamente; il legno, che diffonde senso di calore negli ambienti, è un materiale onnipresente nelle case scandinave e poi non mancano mai candele, libri, cuscini, coperte, vasi di fiori freschi (soprattutto tulipani), musica, cibo e qualsiasi oggetto che renda il clima sereno e rilassato.

Anche spegnere il telefono, leggere un libro, bere qualcosa di caldo è hygge. Probabilmente questa parola può assumere significato diverso a seconda della personalità: c’è chi preferisce stare in casa a oziare spalmata/o sul divano, chi invece si rilassa ed è in pace con sé facendo due chiacchiere con gli amici, altri ancora immergendosi nella natura. Il fine è gioire di quei piccoli, bellissimi momenti, che il denaro non può comprare. Ascoltare il vento, dormicchiare sul divano avvolti in un plaid caldo, leggere avendo come sottofondo la musica preferita o il ticchettio della pioggia, fare una lunga doccia calda, mangiare una lenta cena in famiglia piena di chiacchiere e risate*, passeggiare, entrare a contatto con la natura.

L’originale hygge danese lo sperimento quando vado dalla mia amica Vichinga, ho la fortuna di poter volare da lei ogni volta che desidero far scorta di hygge: di candele dell’avvento, di cene in famiglia, di caffè con æbleskiver che durano un intero pomeriggio, di lucine sulle finestre, di profumo di biscotti gløgg cannella e pan di zenzero. Hygge è in somma la parola con cui si identifica la sensazione di sentirsi a casa, a proprio agio con se stessi e con gli altri. È l’arte dell’intimità, della presenza e dell’accoglienza che si manifesta quando ci si sente soddisfatti del momento presente. Ogni volta che vado a trovare gli amici in Danimarca ritrovo sempre questa straordinaria sensazione dovuta alla voglia di star bene attraverso il godimento delle cose semplici della vita. Nelle prime pagine del libro che mi ha regalato la Vichinga, c’è una bellissima frase di quello che l’autrice definisce uno dei più importanti filosofi del nostro tempo, Winnie The Pooh, che quando gli viene chiesto di descrivere un’emozione lui da grande filosofo risponde: “you don’t spell it, you feel it”. Bene, ora sono pronta per spalmarmi sul divano, ho acceso le candele sui davanzali delle finestre, in sottofondo suona la musica che mi ha scelto un’amica, una tazza di tea caldo e fumante, un plaid morbido ed il mio libro nuovo da sfogliare, se non è hygge questo!!!

Post scriptum 1) Comunque grazie allo hygge ho scoperto altre parole bellissime di altri paesi nordici: Lagom, Gezellig, Niksen, Kalsarikännit ma questo lo racconterò un’altra volta.
Post scriptum 2) Dal 2017 hygge è entrato ufficialmente nel dizionario di Oxford.
Post scriptum 3) La Danimarca è in testa alle classifiche dei paesi più felici del mondo, eppure fa un freddo cane per buona parte dell’anno, l’inverno non finisce mai e non è che le giornate di sole abbondino proprio, però i danesi sanno trovare lo hygge che è la chiave della felicità perché racchiude in sé un concetto di calore e di vibrazioni positive che è radicato saldamente nel loro modo di vivere.
*magari una cena dove ognuno aiuta l’altro in modo che non sia solo una persona a fare tutto il lavoro, con una interazione equilibrata basata sul godimento del momento, del cibo, dello stare insieme in un rifugio lontano dal mondo esterno.
2 risposte su “hygge”
https://www.ilpost.it/2021/01/06/il-cartone-danese-con-luomo-dal-pene-lunghissimo/
Questo però non è molto “hygge” 😀
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[…] compagnia nel periodo freddo, riscalda e contemporaneamente crea un’atmosfera “hygge“, io per farlo accendo decine di candele, amo la luce tremula e calda della fiamma ed adoro […]
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