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Sapori (ricordi e desideri)

l’autunno

tu che gonfi la zucca e arrotondi con un dolce seme i gusci di nocciola e ancora fai sbocciare fiori tardivi per le api, illudendole

Equinozio del 22 settembre

Comincia con l’equinozio il 22 di settembre ma la sua presenza si avverte solo ad ottobre, perché prima qui è ancora estate.
Quando settembre se ne va i colori e l’essenza dell’autunno iniziano a farsi notare: le foglie gialle, il cielo a volte troppo azzurro ed altre troppo grigio, i primi freddi con la prima neve ad imbiancare le cime dei monti.
Per me è veramente autunno quando arriva il momento di riporre negli angoli più nascosti dell’armadio i miei abiti colorati, le camicie sgargianti, la mia adorata borsa di pelle argentata ed i baby-dolls da gallinatrice.
Quando avviene questo (ogni anno) comincio ad abituarmi a giornate più brevi ed a temperature via via più basse.
Tutto si trasforma a partire dal guardaroba: morbidi maglioni, sciarpe avvolgenti, cappelli, pantaloni di velluto, cappottini e trench nei colori del bosco per sostituire il bianco che da ora fino a primavera sarà riservato agli chef, ai chierichetti ed ai gelatai.

Ma io l’autunno lo amo

I mesi autunnali possiedono la magica capacità di portare con sé, oltre ad una innegabile dose di dolce malinconia, una serie di piccoli e impagabili piaceri che solo chi ama veramente questa stagione riesce ad assaporare fino in fondo.

L’autunno è associato alla fine dell’estate quindi all’inizio del letargo degli animali ed è un momento denso e suggestivo grazie alle incantevoli atmosfere che si creano quando la natura si spoglia dell’estate per vestirsi di toni caldi e intensi.

La dolce malinconia che mi suscitano i mesi autunnali è un sentimento dovuto probabilmente alla brevità ed al grigiore delle giornate che si contrappone alla straordinaria gamma di sfumature con cui giocano le foglie degli alberi.
Le strade ed i prati ed i viali si coprono di tappeti scricchiolanti ed i paesaggi mutano: dal verde al giallo, arancione, rosso e marrone.

Che buono il menu d’autunno

Nelle case cambia il menù, nelle dispense troviamo le zucche, le castagne, le verze, i funghi, tornano sulla tavola la polenta e le minestre, mentre scrivo deglutisco ed ho l’acquolina in bocca.
Ho una passione generale per i menù d’autunno conditi con l’olio nuovo con quel colore quasi psichedelico.
E quanto è bella e coreografica la frutta autunnale?
Gli aspro-dolci melograni, l’uva, le castagne, le nocciole, le tante varietà di mele e pere: la frutta d’autunno è spettacolare anche i cachi, che io aborro, lo sono!!!

Durante questo particolare autunno, visto che si sta meno tempo fuori all’aperto (a parte chi deve andare nel campo a raccogliere l’oliva), avrò più tempo per sorseggiare una tisana bollente ascoltando della buona musica o leggendo un bel libro, oppure per spalmarmi sul divano senza timore di apparire pigra, avvolta da una calda copertina a guardare la mia serie preferita.
Invidio chi ha il camino perché è un’ottima compagnia nel periodo freddo, riscalda e contemporaneamente crea un’atmosfera “hygge“, io per farlo accendo decine di candele, amo la luce tremula e calda della fiamma ed adoro il profumo della buona cera.
Il minor tempo per uscire fuori, tra l’altro anche a causa delle restrizioni attuali dovute alla pandemia, lo userò per scrivere lettere agli amici che ho trascurato, per cucinare qualche piatto un po’ più complesso, o per leggere tutti i libri che ho parcheggiato sul tavolino e nel cestone accanto al divano!

CUCCIOLODiRUSPA | Alcuni libri da leggere o ri-leggere

Insomma, anche quando il tempo bigio e grigio ci si può ingegnare e trovare il lato positivo! Oggi ho fatto un gioco, farmi venire in mente poesie, opere d’arte o canzoni che parlino di autunno!

Inizio alla grande con Giuseppe Arcimboldo: il primo pittore cui ho pensato. Qui sotto quell’opera che conosciamo tutti:

CUCCIOLODiRUSPA | Autunno Giuseppe Arcimboldo 1573

Ovviamente ce ne sono altri ( tantissimi altri ) ma questo dell’Arcimboldo mi ha sempre colpita, per me ci sono tutti gli elementi dell’autunno, mancano la nebbia, le candele profumate e le tisane.

Per quanto riguarda la poesia, faccio veramente fatica a sceglierne una sola, salto a piè pari Giosuè Carducci, San Martino e la nebbia che piovigginando sale sui colli, salto anche Trilussa che conversa con le foglie gialle e vado diretta e spedita ad una poesia di un poeta straniero, John Keats, con Ode all’Autunno poesia presente in tante antologie e considerata simbolo di perfezione compositiva, la allego in inglese, ma sotto poi metto la traduzione. La trovo proprio autunnale, anche come metrica, risale al 1819:

TO AUTUMN

Season of mists and mellow fruitfulness,
Close bosom-friend of the maturing sun;
Conspiring with him how to load and bless
With fruit the vines that round the thatch-eves run;
To bend with apples the moss’d cottage-trees,
And fill all fruit with ripeness to the core;
To swell the gourd, and plump the hazel shells
With a sweet kernel; to set budding more,
And still more, later flowers for the bees,
Until they think warm days will never cease,
For summer has o’er-brimm’d their clammy cells.

Who hath not seen thee oft amid thy store?
Sometimes whoever seeks abroad may find
Thee sitting careless on a granary floor,
Thy hair soft-lifted by the winnowing wind;
Or on a half-reap’d furrow sound asleep,
Drows’d with the fume of poppies, while thy hook
Spares the next swath and all its twined flowers:
And sometimes like a gleaner thou dost keep
Steady thy laden head across a brook;
Or by a cyder-press, with patient look,
Thou watchest the last oozings hours by hours.

Where are the songs of spring? Ay, where are they?
Think not of them, thou hast thy music too, –
While barred clouds bloom the soft-dying day,
And touch the stubble-plains with rosy hue;
Then in a wailful choir the small gnats mourn
Among the river sallows, borne aloft
Or sinking as the light wind lives or dies;
And full-grown lambs loud bleat from hilly bourn;
Hedge-crickets sing; and now with treble soft
The red-breat whistles from a garden-croft;
And gathering swa
llows twitter in the skies.

John Keats

la traduzione:

Stagione di nebbie e morbida abbondanza,
tu, intima amica del sole al suo culmine,
che con lui cospiri per far grevi e benedette d’uva
le viti appese alle gronde di paglia dei tetti,
tu che fai piegare sotto le mele gli alberi muscosi del casolare,
e colmi di maturità fino al torsolo ogni frutto;
tu che gonfi la zucca e arrotondi con un dolce seme
i gusci di nocciola e ancora fai sbocciare
fiori tardivi per le api, illudendole
che i giorni del caldo non finiranno mai
perché l’estate ha colmato le loro celle viscose:

chi non ti hai mai vista, immersa nella tua ricchezza?
Può trovarti, a volte, chi ti cerca,
seduta senza pensieri sull’aia
coi capelli sollevati dal vaglio del vento,
o sprofondata nel sonno in un solco solo in parte mietuto,
intontita dalle esalazioni dei papaveri, mentre il tuo falcetto
risparmia il fascio vicino coi suoi fiori intrecciati.
A volte, come una spigolatrice, tieni ferma
la testa sotto un pesante fardello attraversando un torrente,
o, vicina a un torchio da sidro, con uno sguardo paziente,
sorvegli per ore lo stillicidio delle ultime gocce.

E i canti di primavera? Dove sono?
Non pensarci, tu, che una musica ce l’hai.
Nubi striate fioriscono il giorno che dolcemente muore,
e toccano con rosea tinta le pianure di stoppia:
allora i moscerini in coro lamentoso, in alto sollevati
dal vento lieve, o giù lasciati cadere,
piangono tra i salici del fiume,
e agnelli già adulti belano forte del baluardo dei colli,
le cavallette cantano, e con dolci acuti
il pettirosso zufola dal chiuso del suo giardino:
si raccolgono le rondini, trillando nei cieli.

CUCCIOLODiRUSPA | Dal web foglie bagnate sul selciato

Invece non sono in grado di scegliere una canzone che mi rammenti l’autunno, giocando facile potrei dire Autumn Leaves, oppure September degli Earth Wind and Fire, o Harvest Moon di Neil Young o Autunno a Milano di Piero Ciampi, la PFM con Impressioni di Settembre, o anche Pino Daniele con Quanno Chiove. Cacchio, non saprei ce ne sono tantissime, anche November Rain dei Guns and Roses, Stormy Weather di Etta James, potrei continuare per ore, ce ne sono a bizzeffe, ma ce n’è una che mi ricorda un periodo bellissimo della mia vita, ed una bella amica che vive a Lisbona; allora nonostante sia una canzone triste la propongo, si tratta di Wake Me Up When September Ends dei Green Day.

TO BE CONTINUED

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