Una canzone di Leonard Cohen conosciutissima e romantica, descrive le sensazioni del poeta-musicista dopo alcuni incontri con Suzanne Verdal, coreografa e ballerina, oltre che moglie del suo amico, lo scultore Armand Vaillancourt. I due passeggiano lungo il fiume San Lorenzo, conversano e nel testo della canzone diventano a mio avviso un’icona dell’amore platonico.
Mentre ascolto la canzone la scena che io immagino è quella di due persone che chiacchierano, complici e sedute in una veranda affacciata sullo scorrere lento dell’acqua che fa da colonna sonora ai loro gesti, agli sguardi, ai pensieri, alle parole ed ai silenzi. Non lo intendo come un incontro tra amanti, ma nelle strofe sento tuttavia l’Amore la Passione ed il Desiderio. È un testo toccante ed allo stesso tempo brillante, una poesia indimenticabile, piena di visioni, ecco cos’è. La donna cantata è dolce, enigmatica, amabile, piena di fascino, un sogno.
Ma Suzanne non è solo un canto d’amore, ci si trovano profumi ed echi storici, leggende marinare e riferimenti biblici, allusioni alla fede ed alla redenzione. Cohen iniziò la sua carriera come poeta e romanziere e infatti il testo di Suzanne fu stampato nel 1966 come poesia: le parole di questa canzone sono poesia. Timido ed introverso, romantico e profondo, l’artista canadese si cimentò nello scrivere canzoni solo all’età di 33 anni, pubblicando proprio Suzanne il suo singolo di debutto nel 1967 inizialmente con tiepido riscontro di pubblico e di vendite.
Ci sono svariate versioni di questa meravigliosa canzone, ne propongo due:
la versione dello stesso Cohen in duetto con Judy Collins
Collins was fundamental in getting Cohen to finally perform his own music on the stage, even arranging for his public debut at a Vietnam War protest concert in 1967 that she was on the bill of, ensuring his voice was heard as early as possible. Despite protesting that he’d “die from embarrassment”, Cohen relented and played ‘Suzanne’ naturally the crowd loved it—and Collins affirmed his position as a songwriter again with her own performances of ‘Suzanne’ and most notably, this performance alongside Cohen in 1976.
Jack Whatley
e poi la straordinaria versione di Fabrizio De Andrè, che traduce la poesia di Cohen in maniera accuratissima, lasciando gli elementi spirituali originali; Suzanne è l’immagine del sogno e del viaggio attraverso gli aspetti belli e meno belli della vita: i fiori, la spazzatura, il fiume, le barche, il tè, le arance, il suo corpo perfetto…
“Perché sai che ti ha toccato il corpo, il suo corpo perfetto con la mente.”
De Andrè, Suzanne
Inutile dire che ogni volta che sento questa canzone, in qualunque versione (ce ne sono tantissime) penso alla mia Amica vichinga, lei è un po’ così: Bellissima, dolce, innamora inconsapevolmente e poi lei
takes your hand and she leads you to the river she is wearing rags and feathers…
Leonard Cohen, Suzanne

FONTI:
http://musicartigiana.blogspot.com/2016/11/suzanne-di-leonard-cohen-tra-sesso.html
2 risposte su “suzanne”
Wunderschön
Und das am Samstag morgen
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Grazie. Molto bello!
Risveglio poetico oggi.
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