Mi sento “vestita” di energia e di ottimismo e rivivo come guardando un filmato time-lapse un giorno libero goduto da poco!
Dopo aver trascorso la mattinata in casa ( i letti da cambiare e le pulizie di routine ) subito dopo pranzo ho deciso di fare la turista ed ho preso un biglietto andata e ritorno per Limone; ho scelto i giganteschi motoscafi dei fratelli Peroni. Abito a Malcesine dal 1993, era tempo di riprovare l’ebbrezza della traversata!

La ragazza che accoglie i clienti che viaggiano sul motoscafo mi ha detto una frase semplice ma sacrosanta, che condivido:
“Malcesine da un altro punto di vista sembra un paese diverso, un altro posto”.
Ed è vero.
Ma è così anche se ci si riferisce alla vita in generale. Se si osservano le cose da un punto di vista inusuale rispetto al solito, tutto assume un significato diverso: anche quelle familiari, se guardate da un’altra angolazione appaiono, anzi “diventano nuove”.
Consiglio fortemente di cambiare, ogni tanto, punto di vista. Di uscire dal solito percorso, di fare qualcosa di insolito. Non serve grande impegno, ma sono necessarie una dose di curiosità ed un po’ di apertura mentale.
Questo è utile per rivalutare le cose cui siamo abituati, che a furia di “vederle” non le guardiamo più, come fossero nascoste!

Ero sul motoscafo, al ritorno, guardavo la scia schiumosa, sullo sfondo il paese di Limone, le limonaie, gli alberghi affacciati a picco sul lago, la costa rocciosa ed incombente. Mi sono girata ed avevo di fronte a me Malcesine, con il castello dominante proteso sul lago, e poi mano a mano che ci si avvicinava prendevano forma anche tutte le altre case e le cose, i colori diventavano più nitidi, e tutto assumeva contorni conosciuti, ma straordinari, fuori dall’ordinario.

Stavo benissimo, lì.
Rientrata nel mio mondo, ho scaricato le foto, carine.
Le immagini che ho dentro gli occhi invece, sono magnifiche; con la macchina fotografica non ho colto tutta la meravigliosa bellezza, non ho questa dote, ma conservo in file sparsi nel mio cervello visioni favolose che ripristino “al bisogno”.
Posso affermare con sicurezza come a volte basti veramente poco per essere felici.

IL SALTIMBANCO
Chi sono?
Son forse un poeta?
No certo.
Non scrive che una parola, ben strana,
la penna dell’ anima mia:
follìa.
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non à che un colore
la tavolozza dell’ anima mia:
malinconìa.
Un musico allora?
Nemmeno.
Non c’è che una nota
nella tastiera dell’ anima mia:
nostalgìa.
Son dunque… che cosa?
Io metto una lente
dinanzi al mio core,
per farlo vedere alla gente.
Chi sono?
Il saltimbanco dell’ anima mia.
Aldo Palazzeschi