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zipless fuck

suscitò un gran clamore quarant’ anni fa quando certi tabù erano ancora radicati nel pensiero comune.

Tra le tante letture legate alla mia adolescenza, in contrapposizione a quelle d’obbligo al liceo, annovero i libri di Erica Jong. Non li scoprii da sola, all’epoca funzionava il passaparola o il giro in libreria. Io sceglievo i volumi con più soddisfazione e maggior attenzione di quanta ne dedicassi al mio aspetto. Erica Jong me la consigliò mia cugina Ahmara, era lei la mia pusher di letture. La Jong è una celebre scrittrice, poetessa e saggista statunitense con oltre venticinque libri pubblicati in tutto il mondo. Il suo romanzo più popolare, Fear of Flying in italiano Paura di volare ha venduto oltre trentacinque milioni di copie tradotte in oltre quarantacinque lingue, tra cui cinese e arabo. Paura di volare io l’ho letto in modo vorace durante l’adolescenza e mi ha appassionata perché irriverente e decisamente diverso dalle letture che ci consigliavano di leggere a scuola. Mi ha mostrato l’amore moderno, dal punto di vista di una donna; non era l’amore di Dante o di Petrarca o Manzoni, e nemmeno quello di Saffo. Paura di volare è un libro sull’amore e sul sesso, che è parte fondamentale di certi amori. Si tratta di un romanzo cardine del femminismo anni Settanta quando si cominciava a parlare, a cantare ed a scrivere di sesso, quando finalmente le donne iniziavano a non sentirsi zoccole solo perché dicevano di provare piacere sessuale. In questo romanzo si narra della vita di Isadora Wing, una donna affascinante e dalle molte insicurezze che dopo un incontro riuscirà a conquistare la giusta consapevolezza ed a cambiare per sempre la propria vita. Isadora Wing è riuscita a raccontare il sesso delle donne ed alle donne negli anni ’70. Indimenticabile la “zipless fuck” che suscitò un gran clamore, oltre quarant’anni fa, quando certi tabù erano ancora radicati nel pensiero comune. Ora le cose sono un po’ cambiate, anche le donne parlano di sesso, orgasmi e masturbazione, ma spesso vengono giudicate con superficialità ed ottuso bigottismo.

CUCCIOLODiRUSPA| Zipless fuck

Ho amato fortemente anche un altro romanzo di Erica Jong, con un’altra protagonista di straordinarie avventure: Fanny Hill, donna dai modi licenziosi e scandalosi per l’epoca in cui viveva. Il libro che si intitola Fanny, narra le vicende di questa direi spregiudicata creatura, ambientate alla fine del XVIII secolo: una confessione di una madre ad una figlia, il racconto della sua vita, l’esperienza della seduzione, l’affascinante iniziazione alla stregoneria, i suoi viaggi con i banditi, l’oltraggioso e complice soggiorno in un bordello. Fanny è un personaggio che trasuda sex-appeal e voglia di vivere, un po’ eroina ed un po’ comica, l’ho letto da adolescente, forse dovrei rileggerlo ora, chissà se mi farebbe lo stesso effetto!

CUCCIOLODiRUSPA | Dal web una giovane Erica Jong

Non ho mai comprato un libro di poesie di Erica Jong, anche se ne ha scritti alcuni; ma ce n’è uno che ho appena ordinato al mio libraio di fiducia, ha un titolo bellissimo: Il mondo è cominciato con un sì. Si tratta di una raccolta di poesie, ravanando in rete ne ho trovate un paio, a fatica:

Nell’attesa che il mio vecchissimo
agopuntore cinese
apra i canali della vita
o chi, bevo il suo tè
ammiro il fiume ghiacciato
dalla finestra
& libero il corpo per ricevere
la forza che guarisce o sigilla
i dono che ho ricevuto
dai morti.

La vita viene dalla morte
come tutti sappiamo
anche se detestiamo ammetterlo.

Rendiamo grazie.
La morte non è la fine
come prova la poesia.

Il mondo è cominciato con un sì (Bompiani, 2019), traduzione in italiano di Giovanna Granato

La morte non è la fine, come prova la poesia; ed io aggiungerei anche la musica, il cinema, l’arte in sé, tutta l’arte.

Certi dicono che il mondo
è fatto di
strisce piccolissime,
luci danzanti
così distanti che
universi a non finire
sbocciano & muoiono
negli infiniti
che li separano.

Certi dicono che
gli universi paralleli
(dove tutto quanto
è successo un tempo
ancora si
ripete)
vibrano nell’aria.

& certi dicono
che l’invisibile
ha molta più forza
del visibile –
& io concordo.

Anche se
non vediamo
il cosmo
nascere & morire,
le minuscole striscioline,
i bordi più aguzzi dei frattali,
si curvano lo stesso
su ogni nostra minima mossa,
ci plasmano spingendoci
a esplorare
il multiverso
dove prosperiamo
& moriamo.

Lo spazio invisibile
si accompagna alle furie –
vita, morte, inizio
fine – tale & quale al nostro.

Oh, rendiamo
l’invisibile visibile
anche solo per provare
la nostra poesia,
la nostra feroce forza vitale
che scintilla
negli occhi
di chi sta imparando
a vedere.
Il mondo è cominciato con un sì (Bompiani, 2019), traduzione in italiano di Giovanna Granato

Allego un link per chi fosse curioso di conoscere un aneddoto su Erica Jong ed Anne Sexton.

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