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primavera…

…istruzioni per celebrarla a parole…

È arrivata la Primavera, la seconda dell‘età pandemica!

È arrivata la Primavera: la stagione più attesa, la stagione in cui si ricomincia, quella del risveglio. Simbolo di rinascita da sempre, in tutte le culture del mondo, quest’anno è arrivata un giorno prima: infatti l’equinozio è caduto il 20 marzo, alle 10.37, ora italiana. Ma non è questo ciò di cui mi interessa parlare.

Nonostante la Pandemia la natura continua a fare il suo corso; quando esco di casa, tra le viuzze di Malcesine, il mio sguardo si posa sulle gemme, i boccioli, i fiorellini, i primi contrasti che si impegnano ravvivare i paesaggi. Pazzesco: mai come quest’anno ci ho fatto caso!

Straordinari gli scorci, i dettagli, i panorami e le tantissime sfumature.

Nella farandola di colori dovuta alle restrizioni causate dal COVID 19 (le zone, gli orari, il coprifuoco, la dad, la severità delle concessioni per visitare amici e parenti etc etc etc) le passeggiate di primavera servono a sorprendermi, a far bene al corpo ed alla mente e contribuiscono a scacciare la malinconia.

Esco di casa, alzo gli occhi ed il cielo è sempre più blu! Come diceva la canzone di Rino Gaetano!

mimose e cielo blu
Mimose e cielo blu per CUCCIOLODiRUSPA

Ieri mentre passeggiavo osservando ogni angolo incuriosita, è riaffiorata alla memoria una poesia del Pascoli, la famosissima L’Aquilone il cui incipit credo sia nei ricordi di tutti; ecco a seguire le prime tre strofe iniziali che in questi giorni arrivano nei pensieri ogni volta che esco di casa.

L’Aquilone

C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d’antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole.

Son nate nella selva del convento
dei cappuccini, tra le morte foglie
che al ceppo delle quercie agita il vento.

Si respira una dolce aria che scioglie
le dure zolle, e visita le chiese
di campagna, ch’erbose hanno le soglie:

un’aria d’altro luogo e d’altro mese
e d’altra vita: un’aria celestina
che regga molte bianche ali sospese…
………..
continua


Giovanni Pascoli

Per chi, come me, vive in un luogo incantato ed ama camminare, uscire all’aperto e cogliere i profumi che già sono nell’aria non ha prezzo. Camminare per le strade di Malcesine è tutta una scoperta. La natura si mostra, spinge e si manifesta. Dopo l’inverno (complice anche la chiusura dovuta alla pandemia) sento bisogno di luce, di natura, di fiori e di cielo.

Io ho bisogno anche di lago! Mentre scendevo al lago, persa nei miei sogni e nei miei pensieri ho notato una minuscola coccinella, camminava imperterrita e incurante del pericolo, rischiando di essere calpestata: era bellissima. L’ho preso come un segno, come un messaggio, ho pensato che la coccinella porta fortuna e che questo è un modo delicato per dire che tutto si sistemerà!

Coccinella portafortuna
Coccinella portafortuna per Cucciolodiruspa

Cambiano i profumi, per le strade del borgo non respiro più odore di legna e di freddo, ma mi arriva quello del sole e della vita che rinasce.

Manca vedere visi di forestieri popolare le vie; manca il lavorio dei miei compaesani che iniziano a preparare negozi, bar, alberghi, ristoranti, pizzerie, giardini e terrazzi per la nuova stagione turistica. Tutto sta “nascendo” nuovamente, ma avviene in sordina. Questa sarà un’altra Pasqua in lock-down, per me e per moltissimi altri non abituati a “santificare le feste” o meglio solitamente abituati a farlo lavorando ed accogliendo turisti, visitatori e gitanti.

Inusuale uscire nel sole caldo di queste giornate marzoline e non sentire voci forestiere, non incontrare le “solite adorabili facce” di chi ama Malcesine e continua a tornarci, mese dopo mese, anno dopo anno.

finestra con fiori
Finestra per CUCCIOLODiRUSPA: è Primavera

Mi piace pensare però che la Primavera porti con sé anche tanto ottimismo e mi rimbomba in testa una frase de Il Corvo e Brandon Lee/ Eric Draven che dice “it can’t rain all the time”.

La sensazione è strana, avverto la “rinascita”, il pulsare della natura, dei germogli, sento che cambiano le temperature e mai come in questo momento sento la “stranezza” di questa pigrizia forzata.

Ma la Primavera è qui, nonostante il Covid, le restrizioni, le zone colorate, i dannatissimi problemi di lavoro, i troppi morti e le polemiche.

Fiore violetto per CUCCIOLODiRUSPA
Fiore violetto per CUCCIOLODiRUSPA

Grazie al cielo la Primavera ed il risveglio della natura colpiscono tutti i sensi: mi piace quasi quanto l’autunno, l’importante è lasciarsi andare e farsi prendere dalla bellezza delle piccole cose. Per ora ho questo, ed è già qualcosa.

Per chi non fosse sazio di pensieri, allego qualche poesia e qualche canzone sulla primavera che sono affiorate dalla mia memoria. Non sono le parole che amo di più, o quelle più conosciute, ma sono quelle che mi sono tornate in mente ora.

Incomincio con una poesia di Cesare Pavese, che amo e che mi dipinge una bella primavera piena di delicate immagini e di speranza, anche d’amore.

Primavera

Sarà un volto chiaro.
S’apriranno le strade
sui colli di pini
e di pietra…
I fiori spruzzati
di colore alle fontane
occhieggeranno come
donne divertite:
le scale le terrazze le rondini
canteranno nel sole.
S’aprirà quella strada,
le pietre canteranno,
il cuore batterà sussultando
come l’acqua nelle fontane –
sarà questa voce
che salirà le tue scale.
Le finestre sapranno
l’odore della pietra e dell’aria
mattutina. S’aprirà una porta.
Il tumulto delle strade
sarà il tumulto del cuore
nella luce smarrita.
Sarai tu – ferma e chiara.
Cesare Pavese

Continuo con una poesia in inglese, scritta da un medico-scrittore americano, poco conosciuto, che adotta uno stile nuovo, poco aulico, la metto in inglese, ma la traduzione di trova, cercando! Anche qui si avverte il trionfare ed il pulsare della natura! Ed il finale mi ha spinto a prendere le vitamine, perché anche io sento “la stanchezza di primavera” tanto quanto William!

April

If you had come away with me
into another state
we had been quiet together.
But there the sun coming up
out of the nothing beyond the lake was
too low in the sky,
there was too great a pushing
against him,
too much of sumac buds, pink
in the head
with the clear gum upon them,
too many opening hearts of lilac leaves,
too many, too many swollen
limp poplar tassels on the
bare branches!
It was too strong in the air.
I had no rest against that
springtime!
The pounding of the hoofs on the
raw sods
stayed with me half through the night.
I awoke smiling but tired.
William Carlos Williams

Torno in Italia con Giuseppe Ungaretti; propongo Prato, una poesia giovanile che troviamo nella raccolta l’Allegria del 1918!

Prato

La terra 
s’è velata 
di tenera 
leggerezza 
Come una sposa 
novella 
offre 
allibita 
alla sua creatura 
il pudore 
sorridente 
di madre.
Giuseppe Ungaretti

margherite per CUCCIOLODiRUSPA
Prato e margherite per CUCCIOLODiRUSPA

E poi mi gironzola sempre in testa la canzone dei Beatles, Here comes the sun: Here comes the sun, and I say, it’s all right.

Direttamente dai ricordi del liceo è spuntata una poesia, scritta da Alceo, uno dei lirici greci, esponente della poesia simposiale dedicata alla Primavera. Amante della convivialità, lo si capisce chiaramente dalla sua richiesta. Per farla ancor più breve praticamente invita a godere l’arrivo della bella stagione e a “fare aperitivo all’aperto”: i Greci antichi erano avanti!!

Alceo

Io già sento primavera
che s’avvicina coi suoi fiori:
versatemi presto una tazza di vino dolcissimo.

traduzione di Salvatore Quasimodo

ἦρος ἀνθεμόεντος +ἐπάιον ἐρχομένοιο …
ἐν δὲ κέρνατε τὼ μελιάδεος ὄττι τάχιστα
κράτηρα …

Alceo
fr. 367 Voigt

Ce ne sarebbero decine e decine, non posso evitare di aggiungere anche una bellissima “canzone” di Petrarca, anzi un sonetto, dal suo Rerum Vulgarium Fragmenta (Canzoniere) – 1374. Petrarca parla del vento, dei colori dei fiori, del fatto che ogni essere vivente torna ad amare e poi in antitesi si strugge per Laura che sta morendo e non riesce a godere di tutta quella bellezza.

sonetto 310


Zephiro torna, e ’l bel tempo rimena,
e i fiori et l’erbe, sua dolce famiglia,
et garrir Progne et pianger Philomena,
et primavera candida et vermiglia.
 
Ridono i prati, e ’l ciel si rasserena;
Giove s’allegra di mirar sua figlia;
l’aria et l’acqua et la terra è d’amor piena;
ogni animal d’amar si riconsiglia.
 
Ma per me, lasso, tornano i piú gravi
sospiri, che del cor profondo tragge
quella ch’al ciel se ne portò le chiavi;
 
et cantar augelletti, et fiorir piagge,
e ’n belle donne honeste atti soavi
sono un deserto, et fere aspre et selvagge.
Francesco Petrarca

La luce in primavera è bella, è lucente. Il sole dopo i mesi invernali, è caldo e vivace. Una canzone che adoro, è Sunny di Bobby Hebb scritta nel 1963 in seguito alla morte di JF Kennedy e che porta un bellissimo messaggio: vedere le cose positive e solari di vita, anche di fronte a tali tragedie. E mi piace canticchiarla HIC ET NUNC!

Sunny

“Sunny, yesterday my life was filled with rain
Sunny, you smiled at me and really eased the pain
Now the dark days are done and the bright days are here
My Sunny one shines so sincere
Sunny, one so true, I love you”
Bobby Hebb

Per chiudere in leggerezza, propongo una canzone che ho scoperto casualmente ma che trovo bellissima, si intitola The Lullaby Of Spring, cantata da Donovan, uscita nel 1967, anno della mia nascita. La si trova sia su YouTube che su Spotify.

2 risposte su “primavera…”

È stupefacente e meraviglioso pensare che la natura si risveglia nonostante noi e che la primavera fiorisce nonostante noi! Dovrebbe aiutarci ad entrare in una dimensione ecocetrica a farci comprendere che noi non esistamo senza gli equilibri naturali e che, al contario, la natura può fare benissimo a meno di noi. Spero che l’esperienza del Covid ci apra almeno gli occhi su questo!
Buona primavera e buon risveglio a tutti noi.

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