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Sapori (ricordi e desideri)

la contentezza

le gioie più vere, arrivano così, ad minkiam.

A volte le gioie più vere arrivano così, ad minkiam.

Alle scuole medie fu assegnato un tema dalla mia adorata insegnante di italiano, il titolo era “le piccole cose che mi fanno felice”, mi piaceva scrivere i temi, ed anche in quel frangente lo feci con la solita foga. Ricordo di aver raccontato che amavo lavare i piatti o pulire le verdure perché queste faccende mi permettevano di astrarmi ed andare col pensiero a sciare, salire sulla seggiovia, sentire lo scricchiolio della neve sui rami degli abeti o quello degli sci che solcavano il manto ancora intonso. Sciare è sempre stato un piacere enorme per me, ed è tra le cose che mi riprometto di rifare, appena possibile. Se mi avessero chiesto a 13 anni cose fosse la felicità, avrei risposto senza remore: la felicità è sciare!

E se la domanda mi venisse posta ora?

Tralasciando le parole “sole cuore amore”, a 53 anni le cose che mi rendono felice sono pochissime: però ce ne sono tantissime che mi rendono contenta, perché come disse il regista attore Sergio Castellitto in un’intervista a Vanity Fair del 2017

”La contentezza è un bello stadio della vita. La felicità c’è sempre la paura di perderla”

Sergio Castellitto

(nella medesima intervista raccontò anche di aver messo ai suoi figli Contento/Contenta come secondo nome, lo so perché ero abbonata alla rivista).

Questo fatto mi è rimasto impresso, e ci ho anche pensato spesso, mi sono chiesta spesso se la contentezza in fondo fosse proprio accontentarsi, un’emozione ed un’eccitazione effimera, passeggera, lieve e non stravolgente; ho anche googlato per capire, e forse per capirmi.

Sono spesso di buonumore, quindi cosa sono io: contenta-allegra-felice?

CUCCIOLODiRUSPA | Dal web
Mi sento contenta, in ordine sparso quando guardo il cielo in genere e le nuvole.
  • Quando vedo i colori e le sfumature del cielo,
  • Quando ascolto il mare, un lago, un fiume, una cascata,
  • In generale quando vedo “acqua”, neve, pioggia,
  • La musica,
  • Un buon film,
  • Un libro interessante intrigante avvincente.

Anche il cibo, accompagnato da un bicchiere di vino mi dona contentezza, purchè sia cibo cucinato con sentimento (c’è anche una canzone che però dice: “Felicità: è un bicchiere di vino con un panino” forse sbaglio qualcosa, dovrei essere felice e non contenta!)

Ma anche guardare le mie serie preferite sul pc, ed innamorarmi ogni volta del protagonista: Don Draper, Lucifer Morningstar, Patrick Jane, Gregory House, Harvey Specter, Magnum PI, Rustin Cohle, Liev Schreiber etc etc!

E poi ovviamente un sorriso, un pensiero gentile, un messaggio inaspettato mi regalano contentezza.

Invece mi sento felice quando l’emozione è più profonda.

Sono felice quando penso ai miei figli, quando amo, quando viaggio, quando faccio l’amore, quando so che le persone a cui tengo stanno bene. Credo che la felicità per essere veramente tale coinvolga il cuore.

CUCCIOLODiRUSPA | Dal web

Amo scoprire da dove vengano le parole.

In italiano felicità deriva del latino felicitas che a sua volta deriva da felix ( felice, prospero, ricco etc ) e Felicitas era una divinità romana, che tutelava la fecondità, la ricchezza ed il successo.

Contentezza deriva dal latino contentus e di solito è tradotta come soddisfazione.

Ma che sia una questione anagrafica? La felicità forse è legata alla giovinezza così come la sua “ricerca” mentre invece la contentezza è una condizione cui si arriva in maturità?

E l’allegria? io allegra per nascita come mi devo collocare? Io sono stata “disegnata” allegra, come Jessica Rabbit è stata disegnata cattiva!

Ho googlato di nuovo ed ho capito che l’allegria è un’altra cosa ancora, l’illuminazione l’ho avuta dal dizionario e dai proverbi popolari:

  • “gente allegra il ciel l’aiuta” oppure
  • “l’allegria di ogni male è il rimedio universale” ed anche
  • “nutre la mente soltanto ciò che la rallegra” o
  • “un compagno allegro è una carrozza in un viaggio a piedi.”

Direi che non sono arrivata ad una conclusione oggettiva, non ho trovato il teorema della felicità (anche se la ricetta ce l’ho!!!), ma penso che contentezza, felicità ed allegrezza siano un dono che riceviamo tutti alla nascita; questo dono nelle sue forme si fa più o meno evidente a seconda delle vicende e delle esperienze di ognuno.

CUCCIOLODiRUSPA | Dal web

Completare una maratona ci rende più felici che mangiare una torta al cioccolato. Crescere un figlio ci rende più felici che vincere ai video games. Avviare un nuovo business con amici e lottare per far soldi ci rende più felici che comprare un nuovo computer.

E la cosa simpatica è che tutte e tre queste attività sono estremamente sgradevoli, e richiedono di avere aspettative alte, con il rischio potenziale di fallire.

Tuttavia sono alcune tra le più significative attività della nostra vita. Richiedono dolore, sacrificio, e anche rabbia e disperazione. Ma quando le abbiamo realizzate, ci guardiamo indietro e ci commuoviamo.

Perché?

Perché sono questo tipo di attività che ci consentono di diventare il nostro io ideale.”

cit Mark Manson

Detto ciò mi trovo ancor più confusa, credo che punterò al vivere felice e contenta, come nelle favole dove ci si aspetta sempre nel finale un utopico “e vissero tutti felici e contenti”!

FONTI E SUGGERIMENTI PER APPROFONDIRE:

https://www.treccani.it/vocabolario/contentezza/

https://buddhistapercaso.com/2018/06/05/allenarsi-alla-contentezza/

https://www.life-strategies.it/blog/igor-sibaldi/la-differenza-felici-contenti/

https://www.treccani.it/vocabolario/felice-finestra-di-approfondimento_%28Sinonimi-e-Contrari%29/

3 risposte su “la contentezza”

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