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si va, si va!

…”l’ippodromo dei dromedari” dove fanno le prove per la gara del 26 Dicembre, è un ambiente vivace e rumoroso, le voci umane si sovrappongono a quelle dei cammelli…

  Dopo quei 5 giorni a Chicago, l’Imperatore ed io scoprimmo di essere compatibili a viaggiare insieme, e durante la lunga estate del 2006 (lui) organizzò il primo dei nostri straordinari viaggi in Africa.

Il piano era quello di andare in Tunisia, poi passare da Algeria, Mali, Burkina Faso, Benin, Togo ed arrivare in Ghana, in automobile, lui ed io. Un itinerario inconsueto e proprio per questo formidabile!

Lasciamo Malcesine una temperata mattina di dicembre, dopo aver riempito le taniche di acciaio con l’acqua del “rubinetto” che si trova al porto.

L’auto è una bestia, enorme, rialzata, con ruote più grandi, la tenda Overland sul tetto, il crick rosso, le piastre per la sabbia e due ruote di scorta fissate sul portellone posteriore; è attrezzata con una cucina da campo, fornello, dispensa, abbiamo pezzi di ricambio, olio motore, acqua in abbondanza, frigo, elettricità! Dobbiamo arrivare a Salerno per imbarcarci: meta la Tunisia. Da lì partirà “Afrikazen”, il nostro primo vero incontro con il Sahara e l’Africa. In autostrada si chiacchiera, si pianifica mangiando taralli, salamini e birra. La colonna sonora è parte fondamentale del viaggio. L’Imperatore ha una indicibile varietà di CD, mi sta “migliorando”, dice, quindi ascoltiamo per primi Paolo Conte, i Doors e Bob Dylan, perché secondo lui prima di farmi ascoltare il vero rock devo costruire le basi, come quando in previsione di una sbronza si prepara lo stomaco!!!

Una volta giunti a Salerno ceniamo al ristorante Portovecchio, menù classico prima dell’avventura: soutè di cozze, spaghetti allo scoglio e pastiera. Ci dirigiamo poi all’imbarco, l’attesa è inframezzata da sigarette e sonnellini nel piazzale.

CUCCIOLODiRUSPA | L’imperatore ed io 2007

Ci aspettano 36 ore di viaggio e noi pensavamo di dover viaggiare per mare solo per 8 ore.

L’imperatore mi ha sorpresa, ha prenotato una suite: letto matrimoniale e bagno in camera; la traversata del mediterraneo da Salerno a Tunisi in suite, not bad!

CUCCIOLODiRUSPA | La Nissan sul ponte

Sono emozionata, l’Africa è un sogno.

Avevo già amato il deserto, nel 1992 con Luca scegliemmo la Tunisia come meta del nostro viaggio di nozze: una settimana di tour nel deserto tra oasi e dune, ed una settimana al mare ad Hammamet, vicini a Craxi ed alla sua Villa, mentre in Italia scoppiava lo scandalo di Tangentopoli.

Tornando in tema, quando alle 7 del mattino l’Imperatore si sveglia, dall’oblò della nostra suite si vede terra, AFRICA AFRICA!!

Alle 6,40 siamo già sul ponte pronti a sbarcare con la super macchina. L’imperatore gironzola ed io respiro l’aria che sa di mare e di vita, osservo la frenesia dovuta all’imminente entrata nel porto di Tunisi.

La temperatura è mite e dolce. E mi innamoro nuovamente.

Sbarchiamo a Tunisi la mattina del 23 dicembre dopo la traversata del Mediterraneo con il traghetto partito da Salerno il 21 Dicembre 2007 a mezzanotte.

La dogana è abbastanza veloce, sbrighiamo le faccende burocratiche alla svelta ed alle 10.30 visitiamo Cartagine ed il Teatro Romano e poi decidiamo di dirigerci verso Kairouan per fare acquisti di tappeti. Il souk è bello ma non come quello di Marrakech. Infatti ce andiamo quasi subito, non prima di aver fatto provviste di datteri, olive, pomodori e pane arabo.

CUCCIOLODìRUSPA | Tunisia 2007, dicembre

Dopo la sosta a Kairouan via per Gabes attraverso uliveti sconfinati. Alle 18:00 fa già buio e decidiamo di accamparci vicino al porticciolo di Sakira a 60 km da Gabes. Gustiamo la prima meravigliosa cena preparata con la nostra cucina da campo: spaghetti al pomodoro e vino bianco tenuto in fresco per l’occasione; ce ne andiamo poi a dormire nella vera suite: la tenda sul tetto della macchina. Alle 22.00 arriva la polizia che si mette ad ispezionare l’auto; ci svegliamo disturbati dalle voci dei poliziotti che comunicano la targa della nostra auto via radio. Finalmente grazie ad una chiacchierata tra l’Imperatore con la testa fuori della tenda e il poliziotto 2 metri più in basso, tutto si sistema: non si può fare campeggio libero, ma ormai noi siamo già “campeggiati” quindi il gendarme resta a fare la guardia al campo fino al mattino: sorprendente.

CUCCIOLODiRUSPA | Cammelli e cammellieri a Douz 2007, dicembre

La notte in tenda è stata gelida, il termometro è sceso a 4 gradi. Fumava il fiato vistosamente.
Al mattino decine di donne cercano vongole sulla spiaggia è un’immagine bellissima.

Partiamo poi per مطماطة القديمة Maţmāţat-al-Qadīmah o Matmata, il sito trogloditico tra i più antichi al mondo; qui da tempo immemore gli abitanti vivono in case simili a delle grotte scavate nel terreno roccioso e si proteggono così dal caldo e dal freddo. Questa zona è conosciuta ai più perché nel 1977 qui furono girate alcune scene del film Star Wars. Il paesaggio è brullo, arido, spoglio, quasi desolato, siamo ad un passo dal deserto del Sahara.

CUCCIOLODiRUSPA | Matmata 2007, dicembre

Proseguiamo il viaggio passando accanto a Chott el Jerid il lago salato che si estende a perdita d’occhio: un’immensa distesa di sale che grazie al sole che batte costantemente forma uno scenario a dir poco magico.

CUCCIOLODiRUSPA | Chott El Jerid il lago salato ed i miraggi

Alle 15.00 infine arriviamo a Douz, la città che chiamano “la porta del Sahara”; qui facciamo visita a Stefano, un simpatico avventuriero, amante dell’Africa, conosciuto sul traghetto Salerno-Tunisi. Visitiamo anche “l’ippodromo dei dromedari” dove fanno le prove per la gara del 26 Dicembre, è un ambiente vivace e rumoroso, le voci umane si sovrappongono a quelle dei cammelli, un ambiente maschile in cui io mi mimetizzo alla grande, ho i capelli cortissimi e come dice l’Imperatore “somiglio a Shreck”.

Pernottiamo all’Hotel Le Saharien, camera accogliente e finalmente una birra.

…TO BE CONTINUED…


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